Restauro degli affreschi di Sebastiano Santi
“Compra dei giacinti per nutrire la tua anima”
Nell’osservare gli affreschi di Sebastiano Santi che ci sono stati restituiti nella loro originaria bellezza, mi è tornato alla memoria questo “invito”, preso a prestito dalla tradizione indù, che dice: “Se hai due pezzi di pane, danne uno ai poveri. Vendi l’altro e compera dei giacinti per nutrire la tua anima”.
In un contesto di forte crisi economica, come quella che da diverso tempo stiamo vivendo, viene spontaneo chiedersi: “Ma quale motivo ci ha portati a voler valorizzare il nostro patrimonio artistico, restaurando questi affreschi che appartengono alla tradizione religiosa della nostra comunità e presenti nella nostra bella chiesa parrocchiale? Era proprio necessario? Non si potevano impegnare tali risorse per aiutare chi si trova in difficoltà?”.
È sempre difficile di fronte a tali interrogativi poter dare una convincente risposta. Riflettendo per un momento e lasciandomi interrogare profondamente, sento che una possibile risposta a questa legittima domanda è proprio riassunta nell’invito a nutrire la nostra anima con i “giacinti” della bellezza.
L’uomo non vive di solo pane, ci ricorda anche la Bibbia. Ha bisogno di luce, di bellezza, di spiritualità, di interiorità.
Constatiamo quotidianamente quanto sia disumanizzante e spersonalizzante nell’uomo nutrirsi solo di cose materiali o ricercare per se stessi il solo benessere fisico, accentuando così una “deriva” di stili di vita che ci fanno apparire forse “eleganti” ma anche tanto “volgari”, “levigati” ma anche tanto “inconsistenti”, “pasciuti” eppur tanto “vuoti”.
Abbiamo perso la capacità di fermarci a contemplare la natura, di gustare una poesia, un quadro, di gioire delle cose dello Spirito e di quelle semplici e nascoste della vita quotidiana. Nutro sempre più il convincimento che il mondo in cui viviamo e ci muoviamo non verrà preservato dalla sua possibile distruzione né dall’astuzia dei diplomatici e dei politici, né dalla forza del diritto e neppure dalla cultura degli accademici; il mondo verrà preservato unicamente dalla bellezza e dalla musica, dalla poesia e dall’arte.
Niente di più vero di quanto, con limpida sicurezza, viene enunciato nella celebre e citatissima massima “La bellezza salverà il mondo”.
Non dimentichiamo, tuttavia, quanto diceva mons. Tonino Bello in una sua omelia: “La bellezza fisica, la bellezza di un quadro, la bellezza di una musica, la bellezza di un tramonto, la bellezza di uno spettacolo della natura e dell’arte sapete che cos’è? È appena, appena un ruvidissimo seme che è destinato a fiorire nei giardini del cielo…”. Anche l’arte, quindi, trova pienezza di senso solo nella bellezza assoluta di Dio.
Auguro, dunque, a tutti coloro che sosteranno, anche per un attimo, ad ammirare questi affreschi restaurati di ricordare sempre che la bellezza delle cose – della natura come dell’arte – è un preziosissimo ma ancor “ruvido seme” destinato con noi a una rigogliosa e perenne fioritura “nei giardini del cielo”.
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Il restauro degli affreschi di Sebastiano Santi è stato possibile grazie alla generosità di alcune famiglie della nostra Parrocchia che, con intenzioni diverse (tre di queste famiglie desiderano in tal modo onorare la memoria di un loro caro: rispettivamente Alberto, Alessandrina, Paolo), hanno voluto contribuire a rendere più bella e accogliente la nostra chiesa.
A queste famiglie va il ringraziamento riconoscente dell’intera Comunità di Fiera che assicura loro un ricordo costante e affettuoso nel Signore.
Don Angelo Visentin
parroco
Sant’Ambrogio di Fiera, 12 dicembre 2014