Sant’Ambrogio di Fiera

Sant’Ambrogio di Fiera

Fiera non è soltanto una grossa borgata di periferia, nota per il grande Luna Park che vi si tiene ogni anno a ottobre. Essa è una località che ha la sua storia, la sua arte, la sua tipica configurazione urbanistica, il suo caratteristico paesaggio naturale. Basta citare l’antico Porto sul Sile, il vasto Prato delle Fiere e la Chiesa parrocchiale del Settecento, ricca di opere pregevoli, per dire in sintesi il suo valore storico e artistico.
C’è dunque un ambiente da riscoprire, un patrimonio culturale da recuperare e da far conoscere.
E’ ciò che ho tentato di far io, pur con i limiti di una persona priva di particolari competenze nel campo della storia e dell’arte. L’ho fatto per quel legame affettivo che mi unisce al mio ambiente e per l’inesistenza di un’opera unitaria e abbastanza ampia su Sant’Ambrogio di Fiera.
In questo libro, realizzato attraverso un lavoro lungo e non privo di difficoltà, ho cercato di presentare i più importanti aspetti della storia e dell’arte di Fiera, facendo costante riferimento alle fonti da cui ho tratto le notizie.
Una posizione di primo piano l’ho riservata alla Chiesa, quella antica e quella attuale. E’ ben noto, infatti, l’importante ruolo che, soprattutto in passato, ogni chiesa svolgeva nel contesto storico e artistico del proprio territorio. Ho dedicato inoltre uno spazio considerevole alle Fiere di San Luca che, assieme al porto fluviale rimasto attivo sino ad una decina d’anni fa, si sono sempre intrecciate con la storia del quartiere. Ho voluto occuparmi infine di un singolare e affascinante personaggio del Settecento: la “Monaca del Sile”. Un personaggio quasi leggendario, che ha stretti rapporti con la chiesa e l’arte di Fiera.
Ovviamente questo mio lavoro non affronta tutti i possibili argomenti che potrebbero interessare la nostra località. Nelle biblioteche e negli archivi è rimasto materiale anche per altre persone che volessero completare il quadro da me tracciato.
Fra gli argomenti che per ragioni di spazio e di tempo ho dovuto tralasciare, uno in particolar modo meriterebbe un’indagine approfondita: la situazione socio-politica di Fiera nella prima metà del Novecento. Tale studio non mancherebbe certo di soffermarsi sulle distruzioni e sui lutti patiti dalla popolazione nelle due guerre mondiali.
Mi auguro che questa monografia su Fiera, così com’è stata realizzata, possa contribuire alla conoscenza della nostra storia locale e riesca a destare in noi amore e rispetto per l’intero patrimonio ereditato dal passato: patrimonio che dovremmo difendere e valorizzare con vera coscienza civile.

Paolo Pozzobon

Sant’Ambrogio di Fiera, maggio 1980.

 

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